Le terapie farmacologiche più utilizzate nella lotta contro i tumori, seconda causa di morte dopo le patologie cardio-vascolari, al momento sono basate su anticorpi diretti verso specifici bersagli biomolecolari. Recentemente sono stati immessi sul mercato farmaci basati su sistemi nano dimensionali, meglio conosciuti come nanomedicine. Questo tipo di terapia ha molte limitazioni a causa della resistenza al trasporto nel microambiente tumorale che riduce la diffusione del farmaco e ne limita la distribuzione all’interno dello stroma e delle cellule tumorali. Nel caso degli anticorpi questa limitazione è in parte mitigata da una minore resistenza al trasporto nei tessuti e dall’aumento delle dosi. Ne consegue l’aumento dei costi della cura e l’esposizione dei pazienti ad emissioni dannose.
CATHENA – CAncer THErapy by NAnomedicine vuole proporre dei nuovi metodi in grado di aumentare la quantità di farmaci antitumorali nel tessuto malato in modo selettivo, modificando lo stato fisiologico del tessuto tumorale prima della somministrazione della terapia. L’obiettivo è quello di verificare la possibilità di utilizzare un pre-trattamento farmacologico oppure, in alternativa, un trattamento che comprende radiazioni concentrate sul tessuto affetto da patologia oncologica che aumenti la permeabilità dei vasi e di conseguenza migliori l’accumulo selettivo nelle zone interessate.
Questo progetto vuole creare delle terapie personalizzate utilizzando i farmaci già presenti sul mercato, includendo inoltre delle specifiche tecniche di imaging. Tutto questo per arrivare ad un metodo di nanoscopia avanzata su sezioni istologiche dedicate all’analisi di variazioni morfologiche e/o ottiche pre e post trattamento farmacologico.
CATHENA è stato presentato al Meet in Italy for Life Sciences, evento dedicato ai temi delle Scienze della Vita, tenutosi a Trieste dal 16 al 18 ottobre. Il progetto coinvolge Bracco Imaging (capofila), APE Research Srl, Università degli Studi di Trieste e Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (di seguito CRO), con il coordinamento scientifico di Area Science Park e un finanziamento dalla Regione Friuli Venezia Giulia.